Our first request here on My Italian Diary – this one from Giuseppe! This is the title song from Laura Pausini’s brand new album just released November 6.
Sono scappata via
quando mi sono vista dentro ad un labirinto
senza decidere
Ospite in casa mia
con sillabe d’amore tutte al pavimento
come la polvere
Ma arrivi tu che parli piano
e chiedi scusa se ci assomigliamo
arrivi tu da che pianeta?
Occhi sereni anima complicata
anima complicata
Io così simile a te
a trasformare il suono della rabbia
io cosi simile a te
un bacio in fronte e dopo sulle labbra
la meraviglia di essere simili
la tenerezza di essere simili
la protezione tra esseri simili
Non mi domando più
se ci sarà qualcuno a tendere la rete
pronto a soccorrere
me lo ricordi tu
chi vola impara a sfottere le sue cadute
come a difenderle
e così fai tu e nascondi piano
la tosse e il cuore nella stessa mano
arrivi tu
che sai chi sono
Io così simile a te
a trasformare il suono della rabbia
io cosi simile a te
un bacio in fronte e dopo sulle labbra
la meraviglia di essere simili
la tenerezza di essere simili
Arrivi tu che fai passare
la paura di precipitare
Io cosi simile a te
liberi e prigionieri
della stessa gabbia
io cosi simile a te
un bacio in fronte e dopo sulle labbra
la meraviglia di essere simili
la tenerezza di essere simili
la commozione per essere simili
Sono scappata via
quando mi sono vista dentro ad un labirinto
senza decidere
Ospite in casa mia
con sillabe d'amore tutte al pavimento
come la polvere
Ma arrivi tu che parli piano
e chiedi scusa se ci assomigliamo
arrivi tu da che pianeta?
Occhi sereni anima complicata
anima complicata
Io così simile a te
a trasformare il suono della rabbia
io cosi simile a te
un bacio in fronte e dopo sulle labbra
la meraviglia di essere simili
la tenerezza di essere simili
la protezione tra esseri simili
Non mi domando più
se ci sarà qualcuno a tendere la rete
pronto a soccorrere
me lo ricordi tu
chi vola impara a sfottere le sue cadute
come a difenderle
e così fai tu e nascondi piano
la tosse e il cuore nella stessa mano
arrivi tu
che sai chi sono
Io così simile a te
a trasformare il suono della rabbia
io cosi simile a te
un bacio in fronte e dopo sulle labbra
la meraviglia di essere simili
la tenerezza di essere simili
Arrivi tu che fai passare
la paura di precipitare
Io cosi simile a te
liberi e prigionieri
della stessa gabbia
io cosi simile a te
un bacio in fronte e dopo sulle labbra
la meraviglia di essere simili
la tenerezza di essere simili
la commozione per essere simili
I ran away
when I saw myself inside a maze
without deciding
Guest in my house
with syllables of love all on the floor
like dust
But you arrive, you who speaks softly
and you ask forgiveness if we look alike
what planet did you come from?
serene eyes, complicated soul
complicated soul
Me, so much like you
to transform the sound of anger
Me, so much like you
a kiss on the forehead and after on the lips
the wonder of being alike
the tenderness of being alike
the protection between similar beings
I don’t ask myself anymore
if there will be someone holding the net
ready to come to my aid
you remind me
those who fly learn to make fun of their falls
how to defend them
and you do that and you hide softly
the cough and the heart in the same hand
you arrive
you, who knows who I am
Me, so much like you
to transform the sound of anger
me, so much like you
a kiss on the forehead and after on the lips
the wonder of being alike
the tenderness of being alike
You arrive, the one that makes go away
the fear of falling
Me, so like you
free and prisoners
of the same cage
Me, so like you
a kiss on the forehead and after on the lips
the wonder of being alike
the tenderness of being alike
the desire to be alike
Su un campo di grano che dirvi non so,
un dì Paperina col babbo passò
e vide degl’alti papaveri al sole brillar,
e lì s’incantò.
La papera al papero chiese: “Papà,
pappare i papaveri, come si fa?”
“Perché vuoi pappare i papaveri?” disse papà.
E aggiunse poi, beccando l’insalata:
“Che cosa ci vuoi far… così è la vita.”
“Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
e tu sei piccolina, e tu sei piccolina.
Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
sei nata paperina, che cosa ci vuoi far…”
Vicino a un ruscello che dirvi non so,
un giorno un papavero in acqua guardò,
e vide la piccola papera bionda giocar,
e lì s’incantò.
Papavero disse alla mamma: «Mammà,
pigliare una papera, come si fa?»
‹Non puoi tu pigliare una papera›, disse mammà.
‹Se tu da lei ti lasci impaperare,
il mondo intero non potrà più dire:›
‟Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
e tu sei piccolina, e tu sei piccolina.
Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
sei nata paperina, che cosa ci vuoi far…”
E un giorno di maggio che dirvi non so,
avvenne poi quello che ognuno pensò:
Papavero attese la papera al chiaro lunar,
e poi la sposò.
Ma questo romanzo ben poco durò;
poi venne la falce che il grano tagliò,
e un colpo di vento i papaveri in alto portò.
Così Papaverino se n’è andato,
lasciando Paperina impaperata.
‟Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
e tu sei piccolina, e tu sei piccolina.
Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
sei nata paperina, che cosa ci vuoi far…”
‟Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
e tu sei piccolina, e tu sei piccolina.
Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
sei nata paperina, che cosa ci vuoi far…”
Su un campo di grano che dirvi non so,
un dì Paperina col babbo passò
e vide degl’alti papaveri al sole brillar,
e lì s’incantò.
La papera al papero chiese: "Papà,
pappare i papaveri, come si fa?"
"Perché vuoi pappare i papaveri?" disse papà.
E aggiunse poi, beccando l’insalata:
"Che cosa ci vuoi far… così è la vita."
"Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
e tu sei piccolina, e tu sei piccolina.
Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
sei nata paperina, che cosa ci vuoi far…"
Vicino a un ruscello che dirvi non so,
un giorno un papavero in acqua guardò,
e vide la piccola papera bionda giocar,
e lì s’incantò.
Papavero disse alla mamma: «Mammà,
pigliare una papera, come si fa?»
‹Non puoi tu pigliare una papera›, disse mammà.
‹Se tu da lei ti lasci impaperare,
il mondo intero non potrà più dire:›
‟Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
e tu sei piccolina, e tu sei piccolina.
Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
sei nata paperina, che cosa ci vuoi far…”
E un giorno di maggio che dirvi non so,
avvenne poi quello che ognuno pensò:
Papavero attese la papera al chiaro lunar,
e poi la sposò.
Ma questo romanzo ben poco durò;
poi venne la falce che il grano tagliò,
e un colpo di vento i papaveri in alto portò.
Così Papaverino se n’è andato,
lasciando Paperina impaperata.
‟Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
e tu sei piccolina, e tu sei piccolina.
Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
sei nata paperina, che cosa ci vuoi far…”
‟Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
e tu sei piccolina, e tu sei piccolina.
Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
sei nata paperina, che cosa ci vuoi far…”
Che cosa ci vuoi far…
In a field of grain, what to tell you I don’t know
one day Little Duck with daddy passed by
and saw some tall poppies shining in the sun
and she was enchanted
The little duck to her father asked: “Papa,
to gobble up the poppies, what do you do?”
“Why do you want to gobble up the poppies?” asked her father
And added then, pecking at the salad”
“What can you do… life is like that.”
“You know that the poppies are tall, tall, tall,
and you are very small, and you are very small.
You know that the poppies are tall, tall, tall,
you were born a little duck, what can you do…”
Near a book, what to tell you (about it), I don’t know
one day a poppy in the water looked,
and saw the little blond duck playing,
and he was enchanted.
Poppy said to his mama: “Mama,
to catch a duck, what do you do?”
“You can’t catch a duck”, said Mama.
“If by her you allow yourself to be at a loss for words,
the whole world will no longer be able to say:
“You know that the poppies are tall, tall, tall,
and you are very small, and you are very small.
You know that the poppies are tall, tall, tall,
you were born a little duck, what can you do…”
And one day in May, what to tell you, I don’t know,
it happened then what everyone thought:
Poppy waited for the duck in the clear moonlight
and then he married her.
But this romance lasted for very little time
then came the sickle that cut the grain
and a blow of wind the tall poppies carried high up.
In this way Little Poppy left
Leaving Little Duck speechless.
“You know that the poppies are tall, tall, tall,
and you are very small, and you are very small.
You know that the poppies are tall, tall, tall,
you were born a little duck, what can you do…”
“You know that the poppies are tall, tall, tall,
and you are very small, and you are very small.
You know that the poppies are tall, tall, tall,
you were born a little duck, what can you do…”
Canzone: Una Bella Giornata
di Serena Rossi
Difficoltà: beginner
Tempi: presente, gerundio, condizionale presente, imperativo
Serena Rossi is an Italian actress and singer known for her role as Carmen Catalano on the Italian soap opera Un Posto Al Sole. More recently she was the voice of Anna in the Italian version of Disney’s Frozen. (Check out the video below for an interview and read along with the transcript.) She has a beautiful voice that is clear and easy to understand for non-native speakers. You can also check out her latest album Nella Casa Di Pepe. Buy it: On Tunes or On Amazon.
Narratore: L’estate nella città di Arendelle. Non potrebbe essere più calda o più soleggiata. Ma tutto sta per cambiare, per sempre.
Serena Rossi: Frozen, eh… racconta la storia dell' amore fra due sorelle. Ma è anche un’avventura. Perché Anna, la principessa Anna, che è il personaggio che interpreto, a un certo punto inizia questo viaggio sulle montagne tra la neve e il ghiaccio per andare a trovare la sorella… ha tutte secondo me le caratteristiche giuste per, come sempre, poi per la Disney per arrivare al cuore di bambini, ma non solo…. Le canzoni di questo film sono pazzesche. Difficile da cantare, sono divertenti, sono romantiche… In Anna c’è molto di Serena, c’è la spontaneità, il sorriso, la voglia di amare. Frozen, un film ambientato sulle montagne, sui ghiacci, la neve, come ti ci sei trovata. Ma mi ci son trovata bene perché in realtà anche se l’ambiente intorno è freddo la storia si racconta è molto calda. È molto calda nonostante il freddo fisico che il nostri personaggi hanno provato in scena.
Narrator: Summer in the city of Arendelle. It couldn’t be warmer or sunnier. But everything is about to change, forever.
Serena Rossi: Frozen, eh, tells the story of the love between two sisters. But it’s also an adventure. Because Anna, the princess Anna, who is the character that I play, at a certain point begins this voyage through the mountains, through the snow and the ice to find her sister… it has all, in my opinion, the right characteristics for, as always, for Disney to get into the hearts of children, but not only…. The songs in this film are crazy. Difficult to sing, they are fun, they are romantic…. There’s a lot of Serena in Anna, there is the spontaneity, the smile, the desire to love. Frozen, a film set in the mountains, on ice and snow, how you experience it. I experienced it well because in reality even if the environment around is cold the story it tells is very warm. It’s very warm despite the physical cold that our characters felt in the scene.
Serena Rossi is also known as a contestant on the Italian game show Tale e Quale Show. In this game show singers compete to impersonate other well-known musicians, both Italian and American. Can you recognize her in the video below from the show?
Una bella giornata
guardo il sole lassù
quanta vita che spendo
per qualcosa di più
Gocce di buon umore
rileggendo poesie
quante volte nascondo
le mie grandi bugie
Dammi solo un’ora d’amore
dammi solo un attimo di te
e dimmi che non è mai tardi
per ritrovare tutti i sogni miei
dammi solo un’ora è tutto quello che di te vorrei
Una bella giornata
intanto scivola via
tra canzoni alla radio
dai ferma questa è la mia
Quanti voli nel cielo
dell’immaginazione
quanti baci rubati
dentro queste parole
Dammi solo un’ora d’amore
dammi solo un attimo di te
e dimmi che non è mai tardi
per ritrovare tutti i sogni miei
dammi solo un’ora è tutto quello che di te vorrei
Sai che non ci servono emozioni
per cancellare giorni e strani amori
lasciamo indietro il mondo per capire
che c’è dentro di me
Cerchiamo ancora nuove sensazioni
voliamo in cielo come due aquiloni
e non voltarti indietro perché in fondo
puoi fidarti di me
Dammi solo un’ora d’amore
dammi anche una briciola di te
e dimmi che non è mai tardi
per dare un senso a questi giorni miei
dammi solo un’ora è tutto quello che di te vorrei
Dammi solo un’ora d’amore
dammi anche una briciola di te
Dammi solo un’ora d’amore
What?! No translation? Try it yourself! Download the study sheet above and submit your translation in the comments below.
Chiedimi se è un altro brano di quelli che mi fanno sorridere tantissimo e fa venire la voglia di ballare poi…. Pensare che siamo partiti una chitarrina insomma e siamo arrivati a avere un arrangiamento meraviglioso che ricorda il miglior swing, rivisto. Infatti in questo Axel e Stefan ha dimostrato la genialità che hanno.
È una canzone estremamente femminile in cui io e Pacifico ci siamo divertiti a immaginare la tipica conversazione che potrebbe esserci in un bar. Io pensavo al Cafè Baltazar a Manhattan che è un posto che amo molto in cui si arriva dopo una giornata estremamente faticosa e tutto quello che pretende una donna che le si facciano cento domanda che probabilmente non vorrà a rispondere ma che insomma se non le fai è peggio.
Pungono le gocce sul cappello
La città sembra un autoscontro
Fradicia, irascibile
Mai che arrivi un complice
Chiedimi se fa freddo oppure no
Se prendo un margarita
O preferisco un punch
Chiedimi se mi importa dove andrai
Se sai farmi ridere
Se mi distraggo mentre parli
Chiedimi se o lascia com’è
Stringono le scarpe quando hai fretta
Non cammino più su una linea retta
Credimi è difficile rendersi incantevole
Chiedimi se si scherza oppure no
Sull’orlo del vestito che asciugo con il phon
Chiedimi se ti seguirei a Shangai
Se un film mi fa piangere
Se mi imbarazzo quando balli
Chiedimi se
Chiedimi se
Chiedimi se o lascia com’è
Che soluzione aspetto
Se io cerco me stessa
E tu pensi a un rubinetto
Chiedimi se
Chiedimi se
Chiedimi se
Chiedimi se
Chiedimi se… o lascia com’è
What? No translation? Try it yourself! Add your translation to the comments below!
Questa canzone è una collaborazione, come tutte le altre canzone su quest’album, Dormi amore, la situazione non è buona (Amazon) di Adriano Celentano. Il testo è stato scritto da Vicenzo Cerami e la musica di Carmen Consoli. (Potresti ricordare Carmen Consoli da un’altra canzone qui su My Italian Diary che si chiama L’Ultimo Bacio. Vincenzo Cerami è stato uno sceneggiatore e poeta italiano. Ha sceneggiato La Vita È Bella (Amazon) con Roberto Benigni.
Da tegole e calcinacci
Verso la vita mi affaccio
Indosso il cappotto di mio zio
Soldato scampato alla guerra
Passando tra sfollati
E ragazzini in festa
Cerco la mia vecchia casa
I nespoli abbandonati
Una caccia modesta
Con un bacio
Apro la porta
Ed ho in mente
La faccia dell’Italia coi denti stretti
E il sangue che cola
Ma ha il cuore di pietra
Là dove prima vibrava un pianoforte
Soltanto polvere e terra
E mi sembra di udire
La voce arsa di Anna Magnani
Che infonde speranza
Foglie d’ ulivo argentate
Raccontano una Pasqua lontana
Il tetto che quasi frana
Una rondine giace senza vita
Fra una scarpa e un secchio
Ed ho in mente la faccia dell’Italia La statua grigia e vetra di Mazzini
Coi suoi lisi taccuini
Là dove prima vibrava un pianoforte
Soltanto polvere e terra
E mi sembra di dire
La voce arsa di Anna Magnani
Che infonde speranza
E mi sembra di udire
La voce calda di Anna Magnani
Che intona una dolce melodia
Da tegole e calcinacci
Verso la vita mi affaccio
Indosso il cappotto di mio zio
Soldato scampato alla guerra
Passando tra sfollati
E ragazzini in festa
Cerco la mia vecchia casa
I nespoli abbandonati
Una caccia modesta
Con un bacio
Apro la porta
Ed ho in mente
La faccia dell'Italia coi denti stretti
E il sangue che cola
Ma ha il cuore di pietra
Lá dove prima vibrava un pianoforte
Soltanto polvere e terra
E mi sembra di udire
La voce arsa di Anna Magnani
Che infonde speranza
Foglie d' ulivo argentate
Raccontano una Pasqua lontana
Il tetto che quasi frana
Una rondine giace senza vita
Fra una scarpa e un secchio
Ed ho in mente la faccia dell'Italia
La statua grigia e vetra di Mazzini
Coi suoi lisi taccuini
Là dove prima vibrava un pianoforte
Soltanto polvere e terra
E mi sembra di dire
La voce arsa di Anna Magnani
Che infonde speranza..
E mi sembra di udire
La voce calda di Anna Magnani
Che intona una dolce melodia
From the shingles and flakes of plaster
Towards life I turn
Wearing my uncle’s coat
Surviving soldier of the war
Passing among refugees
And teenagers celebrating
I’m looking for my old house
The abandoned loquat trees
A modest treasure hunt
With a kiss
I open the door
And I have in mind
The face of Italy with clenched teeth
And the blood that trickles
But it has a heart of stone…
There where a piano first played
Only dust and earth
And I seem to hear
The blazing voice of Anna Magnani
That instills hope
Silver leaves of the olive tree
Telling of a long ago Easter
The roof almost collapsing
A swallow lies lifeless
Between a shoe and a bucket
And I have in mind the face of Italy
The gray and glassy statue of Mazzini
With his tattered notebooks
There where a piano first played
Only dust and earth
And it seems to say
The blazing voice of Anna Magnani
The instills hope
And I seem to hear
The warm voice of Anna Magnani
That sings a sweet melody