Su un campo di grano che dirvi non so,
un dì Paperina col babbo passò
e vide degl’alti papaveri al sole brillar,
e lì s’incantò.
La papera al papero chiese: “Papà,
pappare i papaveri, come si fa?”
“Perché vuoi pappare i papaveri?” disse papà.
E aggiunse poi, beccando l’insalata:
“Che cosa ci vuoi far… così è la vita.”
“Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
e tu sei piccolina, e tu sei piccolina.
Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
sei nata paperina, che cosa ci vuoi far…”
Vicino a un ruscello che dirvi non so,
un giorno un papavero in acqua guardò,
e vide la piccola papera bionda giocar,
e lì s’incantò.
Papavero disse alla mamma: «Mammà,
pigliare una papera, come si fa?»
‹Non puoi tu pigliare una papera›, disse mammà.
‹Se tu da lei ti lasci impaperare,
il mondo intero non potrà più dire:›
‟Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
e tu sei piccolina, e tu sei piccolina.
Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
sei nata paperina, che cosa ci vuoi far…”
E un giorno di maggio che dirvi non so,
avvenne poi quello che ognuno pensò:
Papavero attese la papera al chiaro lunar,
e poi la sposò.
Ma questo romanzo ben poco durò;
poi venne la falce che il grano tagliò,
e un colpo di vento i papaveri in alto portò.
Così Papaverino se n’è andato,
lasciando Paperina impaperata.
‟Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
e tu sei piccolina, e tu sei piccolina.
Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
sei nata paperina, che cosa ci vuoi far…”
‟Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
e tu sei piccolina, e tu sei piccolina.
Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
sei nata paperina, che cosa ci vuoi far…”
Su un campo di grano che dirvi non so,
un dì Paperina col babbo passò
e vide degl’alti papaveri al sole brillar,
e lì s’incantò.
La papera al papero chiese: "Papà,
pappare i papaveri, come si fa?"
"Perché vuoi pappare i papaveri?" disse papà.
E aggiunse poi, beccando l’insalata:
"Che cosa ci vuoi far… così è la vita."
"Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
e tu sei piccolina, e tu sei piccolina.
Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
sei nata paperina, che cosa ci vuoi far…"
Vicino a un ruscello che dirvi non so,
un giorno un papavero in acqua guardò,
e vide la piccola papera bionda giocar,
e lì s’incantò.
Papavero disse alla mamma: «Mammà,
pigliare una papera, come si fa?»
‹Non puoi tu pigliare una papera›, disse mammà.
‹Se tu da lei ti lasci impaperare,
il mondo intero non potrà più dire:›
‟Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
e tu sei piccolina, e tu sei piccolina.
Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
sei nata paperina, che cosa ci vuoi far…”
E un giorno di maggio che dirvi non so,
avvenne poi quello che ognuno pensò:
Papavero attese la papera al chiaro lunar,
e poi la sposò.
Ma questo romanzo ben poco durò;
poi venne la falce che il grano tagliò,
e un colpo di vento i papaveri in alto portò.
Così Papaverino se n’è andato,
lasciando Paperina impaperata.
‟Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
e tu sei piccolina, e tu sei piccolina.
Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
sei nata paperina, che cosa ci vuoi far…”
‟Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
e tu sei piccolina, e tu sei piccolina.
Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
sei nata paperina, che cosa ci vuoi far…”
Che cosa ci vuoi far…
In a field of grain, what to tell you I don’t know
one day Little Duck with daddy passed by
and saw some tall poppies shining in the sun
and she was enchanted
The little duck to her father asked: “Papa,
to gobble up the poppies, what do you do?”
“Why do you want to gobble up the poppies?” asked her father
And added then, pecking at the salad”
“What can you do… life is like that.”
“You know that the poppies are tall, tall, tall,
and you are very small, and you are very small.
You know that the poppies are tall, tall, tall,
you were born a little duck, what can you do…”
Near a book, what to tell you (about it), I don’t know
one day a poppy in the water looked,
and saw the little blond duck playing,
and he was enchanted.
Poppy said to his mama: “Mama,
to catch a duck, what do you do?”
“You can’t catch a duck”, said Mama.
“If by her you allow yourself to be at a loss for words,
the whole world will no longer be able to say:
“You know that the poppies are tall, tall, tall,
and you are very small, and you are very small.
You know that the poppies are tall, tall, tall,
you were born a little duck, what can you do…”
And one day in May, what to tell you, I don’t know,
it happened then what everyone thought:
Poppy waited for the duck in the clear moonlight
and then he married her.
But this romance lasted for very little time
then came the sickle that cut the grain
and a blow of wind the tall poppies carried high up.
In this way Little Poppy left
Leaving Little Duck speechless.
“You know that the poppies are tall, tall, tall,
and you are very small, and you are very small.
You know that the poppies are tall, tall, tall,
you were born a little duck, what can you do…”
“You know that the poppies are tall, tall, tall,
and you are very small, and you are very small.
You know that the poppies are tall, tall, tall,
you were born a little duck, what can you do…”
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